Per le Famiglie:

La didattica a distanza è un argomento complesso che viene affrontato in questa emergenza attraverso i mezzi a disposizione e competenze in costruzione. I Docenti sono molto disponibili, ma essendo stati colti di sorpresa da questa emergenza sanitaria non si può pretendere una preparazione e un’operatività al meglio.

Invito pertanto le famiglie a non sollecitare i Docenti o confrontare situazioni e operatività che possono essere molto diverse.

Ribadisco quanto scritto in diverse occasioni:  la didattica a distanza è un’occasione per instaurare un contatto e mantenere aperto il dialogo con gli studenti che è l’obiettivo prioritario di questo periodo. Altri saranno i momenti in cui si potrà e dovrà insistere sugli apprendimenti.

Per i Docenti

A fronte di incertezze normative e dubbi interpretativi i Docenti dell’istituto sono invitati a leggere la Nota prot 388 del 17 Marzo 2020 dell’USR Lombardia sulle indicazioni per la didattica a distanza.

Riporto i punti salienti, che di fatto confermano le indicazioni operative contenute nella circolare ns prot. 0002616 A19c del 15 Marzo 2020 (“DIDATTICA A DISTANZA E INDICAZIONI SULLA VALUTAZIONE”) e le prassi che i Docenti hanno autonomamente sviluppato.

“[..] Per la scuola dell’infanzia è opportuno sviluppare attività, per quanto possibile e in raccordo con le famiglie, costruite sul contatto “diretto” (se pure a distanza), tra docenti e bambini, anche solo mediante semplici messaggi vocali o video veicolati attraverso i docenti o i genitori rappresentanti di classe, ove non siano possibili altre modalità più efficaci. L’obiettivo, in particolare per i più piccoli, è quello di privilegiare la dimensione ludica e l’attenzione per la cura educativa precedentemente stabilite nelle sezioni.

Per la scuola primaria (ma vale anche per i successivi gradi di istruzione), a seconda dell‘età, occorre ricercare un giusto equilibrio tra attività didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi. La proposta delle attività deve consentire agli alunni di operare in autonomia, basandosi innanzitutto sulle proprie competenze e riducendo al massimo oneri o incombenze a carico delle famiglie (impegnate spesso, a loro volta, nel “lavoro agile”) nello svolgimento dei compiti assegnati. Non si tratta, comunque, di nulla di diverso di quanto moltissime maestre e maestri stanno compiendo in queste giornate e stanno postando sul web, con esperienze e materiali che sono di aiuto alla comunità educante e costituiscono un segnale di speranza per il Paese.

Per la scuola secondaria di primo e di secondo grado il raccordo tra le proposte didattiche dei diversi docenti del Consiglio di Classe è necessario per evitare un peso eccessivo dell’impegno on line, magari alternando la partecipazione in tempo reale in aule virtuali con la fruizione autonoma in differita di contenuti per l’approfondimento e lo svolgimento di attività di studio.[..]

Sulla Valutazione riporto il paragrafo per esteso perché mi pare risponda anche questo alle indicazioni fornite singolarmente e informalmente.

[..] Se è vero che deve realizzarsi attività didattica a distanza, perché diversamente verrebbe meno la ragione sociale della scuola stessa, come costituzionalmente prevista, è altrettanto necessario che si proceda ad attività di valutazione costanti, secondo i principi di tempestività e trasparenza che, ai sensi della normativa vigente, ma più ancora del buon senso didattico, debbono informare qualsiasi attività di valutazione. Se l’alunno non è subito informato che ha sbagliato, cosa ha sbagliato e perché ha sbagliato, la valutazione si trasforma in un rito sanzionatorio, che nulla ha a che fare con la didattica, qualsiasi sia la forma nella quale è esercitata. Ma la valutazione ha sempre anche un ruolo di valorizzazione, di indicazione di procedere con approfondimenti, con recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione che responsabilizza gli allievi, a maggior ragione in una situazione come questa.

Si tratta di affermare il dovere alla valutazione da parte del docente, come competenza propria del profilo professionale, e il diritto alla valutazione dello studente, come elemento indispensabile di verifica dell’attività svolta, di restituzione, di chiarimento, di individuazione delle eventuali lacune, all’interno dei criteri stabiliti da ogni autonomia scolastica, ma assicurando la necessaria flessibilità.

Le forme, le metodologie e gli strumenti per procedere alla valutazione in itinere degli apprendimenti, propedeutica alla valutazione finale, rientrano nella competenza di ciascun insegnante.[…]”

Le indicazioni operative rimangono pertanto quelle di procedere alla valutazione sempre in un’ottica di stimolo e valorizzazione senza intenti sanzionatori.

Invito alla lettura integrale del documento che contiene anche una trattazione più estesa riguardo a alunni con disabilità e BES e interpretazione attuale della didattica a distanza.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof. Francesco Battini